A Voice for Men-Italia, “L’eliminazione del Giudice Francisco Serrano Castro”, Silvio Altarelli, 1/05/2014.

C’è una Giustizia eterna, universale, rispettosa dei diritti umani che non dipendono dal passare del tempo né delle circostanze sociali. Giudici che fanno il loro dovere onestamente, giudici integri con una passione per la giustizia che chiedono che anche i giudici siano perseguiti se abusano di un bambino, privandolo senza motivo di un genitore, assecondando una accusa falsa e quindi priva di prove oggettive.

Il Giudice familiare Francisco Serrano Castro era uno di questi.

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Però c’è un’altra giustizia con la minuscola, che segue le mode e le ideologie, che insegue gli allarmismi, influenzata dalla politica, serva del gruppo dominante, strumento del femminismo per privare i bambini dei loro papà, per imporre per via giudiziaria l’ideologia del gender, altrimenti rifiutata dalle persone.

Quando il femminismo radicale occupa posti di potere, la giustizia prevale sulla Giustizia.

Francisco Serrano Castro fu il primo giudice spagnolo a disporre un ordine di protezione per una donna, ricevendo il premio AMUVI 2001 da una associazione femminista. Entrò nel mirino delle femministe quando venne intervistato da El Mundo il 13/12/2023:

“Un giudice ha osato rompere il tabù sulla “violenza di genere”, denunciandone la unidirezionalità … se una donna fa una denuncia il giudice dispone ordini protettivi, il che mai succede quando la vittima è un uomo… la legge stabilisce pene molto più gravi se i maltrattatori sono uomini…
più del 90% delle accuse sono state archiviate o si sono concluse con l’assoluzione. Molti uomini hanno sofferto un danno morale irreparabile.
… migliaia di uomini sono stati incarcerati a causa di denunce di donne, ma non c’è un solo caso un cui le accusatrici sono state perseguite per calunnia…
Occorre stabilire l’eguaglianza delle pene, indipendentemente dal sesso di chi aggredisce. Secondo: evitare di discriminare gli uomini quando chiedono protezione”.

Per aver espresso questa opinione, il Giudice è stato diffamato da femministe, che notoriamente attaccano come “maschilista amico dei violenti” chiunque dissenta dalla loro ideologia.

La femminista messa a dirigere l’“Osservatorio sulla Violenza” ha denunciato il Giudice per aver espresso le proprie idee accusandolo anche di presiedere una associazione a favore dell’affido condiviso!

Come in un auto da fé il Giudice è stato sottoposto ad un procedimento disciplinare, conclusosi con il riconoscimento che«il procedimento non avrebbe mai dovuto iniziare. L’utilizzo dell’espediente sanzionatorio per impedire la libertà di espressione dei giudici incontrerà sempre la nostra ferma opposizione».

Allo stesso modo viene archiviata una denuncia di una femminista messa come segretaria del Ministerio de Igualidad.
Poi è il turno di una terza denuncia, in cui il Giudice viene accusato di aver detto che «il terrorismo domestico deve essere combattuto con metodi legali e non con il terrorismo di stato». Terza archiviazione. Nuova accusa in appello e nuova archiviazione.

In questo contesto persecutorio, il 30 marzo 2010 si verifica l’episodio grazie al quale le femministe riusciranno ad eliminare il Giudice.

Un bambino di 12 anni si presenta in Tribunale accompagnato dal nonno paterno e chiede di essere ascoltato: nonostante la separazione fra i genitori, il bambino vuole anche questo anno partecipare con il papà alla processione del Venerdì Santo, che si terrà due giorni dopo. Siccome la madre aveva tentato una accusa di violenza domestica, la competenza del caso era dei tribunali speciali di “violenza di genere”. Ma la giudice speciale era in vacanza. Il bambino viene ascoltato dal Giudice Serrano, che gli concede quello che in un mondo normale non ci sarebbe nemmeno bisogno di chiedere:

«ai sensi dell’articolo 158.3 del Codice Civile dispongo a favore del minore xxxx che torni dalla madre venerdì 2 aprile alle 11:00, prolungando il periodo di vacanza con il papà allo scopo di assicurare che il bambino possa uscire nella mattina con la Confraternita del Venerdì Santo. Si notifichi al minore ed ai genitori».

Il bambino va alla processione e torna dalla madre. La madre denuncia il Giudice per lesioni psicologiche, prevaricazione dolosa (la Confraternita viene accusata di essere strumento del patriarcato), falso in atto pubblico, complotto, etc, chiedendo 72mila Euro di danni.

In un mondo normale, questa sarebbe una barzelletta.

In un caso precedente un altro giudice aveva concesso ad una madre separata di far partecipare il figlio ad una processione. Gli organi di auto-controllo stabiliscono che la competenza spettava al Giudice Serrano e che la misura era proporzionale all’interesse del minore. Ma le femministe riescono a far andare avanti il procedimento, fino all’esito finale incredibile.

La vicenda di un bambino che voleva andare ad una processione approda al Tribunale Supremo.

Secondo la giurisprudenza, una condanna per prevaricazione dolosa può essere pronunciata solo all’unanimità dei 5 giudici, in quanto, se neanche i giudici supremi sono d’accordo, significa che la materia è oggettivamente dubbia.

Con 3 voti contro 2, il Giudice Serrano viene condannato a 10 anni di sospensione!

I 3 giudici che hanno votato per la sua condanna sono di nomina politica, nominati dall’area vicina al femminismo.
Gli altri 2 giudici riconoscono invece che la sentenza del Giudice «non può essere tacciata di ingiustizia, né dal punto di vista della sostanza (tutti concordano che il bambino voleva andare alla processione) né dal punto di vista giuridico».

Il Giudice Serrano ha presentato ricorso presso il Tribunale Costituzionale.

Enlace: http://it.avoiceformen.com/nazi-femminismo/eliminazione-del-giudice-francisco-serrano-castro/